Capolista Basket....(su suggerimento)
Francesco “El Tractor” Pradella: prima partita senza eccessivi acuti, ma non servono. Controlla il match senza strafare, sa che le sue qualità serviranno in ben altri momenti. IN SURPLUS
Denver “The unpredictable” Illarietti: prima con la maglia del CB, e che maglia (la numero 6), non si fa trovare impreparato e finisce con l’essere la miglior sorpresa della serata. Penetrazioni da funambolo, sprint da centometrista ma anche eccessiva irruenza, incapacità di fermarsi senza passare in salto e rischiare l’infrazione, insomma, da sgrezzare ma per ora va bene così. UOVO DI PASQUA
Michele “Quiet” Bufano: la pazienza dovrebbe essere la sua miglior virtù, in quanto playmaker, ma troppe volte va in ambasce sul lieve pressing avversario. Regge comunque bene il ruolo da titolare e tranquillizza i compagni appena può, anche dalla panchina. SERAFICO
Michele “J.J.” Brera: si trova di punto in bianco in Prima Divisione, senza passare dal via. L’approccio con la categoria è più che positivo, peccato per qualche air ball di troppo da dietro la linea dei 6,75. PITCHER
Gabriele “The Coach” Minoia: si concede il lusso di “farsi entrare” già nel secondo quarto, il che è sintomo di partita in ghiaccio. Storico al momento di recuperare un pallone d’astuzia (non accadeva dal minibasket), pessimo nell’azione successiva quando accompagna l’avversario verso canestro senza il minimo sforzo. Bravo nella gestione della gara. TESTA PENSANTE…E POCO GIOCANTE
Luca “Ing.” Albanesi: passerelle e ponti non l’hanno distratto dal suo ruolo di capitano. In una partita dove non serve dare la carica, prova a fare il protagonista ma, come di consueto, segna quando potrebbe non farlo e sbaglia quando dovrebbe farlo. Prova nel complesso positiva. ENIGMA…PER AVVERSARI E COMPAGNI
Francesco “Maccabi” Bogliani: dopo mesi passati al caldo di Israele e aver solo assaggiato la categoria col CB vecchia edizione, si traveste da leader e sbanca il casinò della prima partita. Il punteggio non è altissimo ma la sua doppia cifra si fa sentire come un macigno sugli ospiti. Letale il suo piazzato dall’angolo. SHOOTER
Luca “The prodigal son” Lanzarotti: anni e anni a battagliare in categorie superiori lo fanno essere l’uomo di maggior esperienza in maglia biancorossa. Senza strafare si limita al suo compitino, mettendosi in mezzo alla zona avversaria distribuendo diligentemente palloni ai compagni più smarcati. Non si sforza più di tanto, meglio tenersi per momenti migliori. MANCO SUDATO
Riccardo “The Chicken Cutter” Braghieri: l’abbondanza nel reparto lunghi gli fa rischiare il posto ma, da veterano del CB e vero cuore biancorosso qual è, non molla un centimetro e si candida ad autorevole sostituto simbolico del Verce, anche e soprattutto per il suo peregrinare nelle palestre pavesi. Si concede anche il lusso di sfatare il mito del “Segna Trincia, si perde”, con il più classico dei piazzati dall’angolo. GROSSO DA DIO
Gianluca “The Motion” Benedetti: non tanti minuti sul campo ma una certezza, “il movimento” sotto canestro. Da sgrezzare si, ma potenzialmente utile ed efficace. Presente a rimbalzo, può essere il cambio giusto per i lunghi. WORK IN PROGRESS